Il famoso artista contemporaneo è l’autore dell’installazione che raccoglie circa 300 opere realizzate da altri "colleghi", finora conservate nei depositi del Museo Civico di Mantova. Un originale tributo alla città natale dello stesso Arienti.
La rassegna Quadri da un’esposizione. Stefano Arienti interpreta l’arte a Mantova nel Novecento, fino al prossimo 26 giugno, riunisce per la prima volta, presso le Fruttiere di Palazzo Te, un ricco corpus di opere abitualmente custodite nei depositi del Museo Civico di Mantova.
L’ideatore del progetto espositivo è l’artista mantovano Stefano Arienti, che ha preso spunto, per la sua installazione, dalle atmosfere e dall’estetica delle antiche quadrerie. I capolavori disposti sulle pareti recano la firma di ben 147 autori, appartenenti alla tradizione novecentesca locale.
Frutto di oltre 70 anni di donazioni da parte degli artisti, dei loro familiari e degli enti pubblici, la collezione comunale ha preso forma nel tempo, arricchendosi di sculture, dipinti e disegni, alcuni dei quali, oggi, trovano nuova visibilità grazie all’intervento di un artista contemporaneo.
[Immagine in apertura: Stefano Arienti nei Depositi di Palazzo Te, Mantova, photo credit Gian Maria Pontiroli]