12 Aprile 2016
Nella mattinata di martedì 12 aprile, a Parigi è stata presentato il dipinto, ritrovato a Tolosa, raffigurante l'episodio biblico di Giuditta e Oloferne. A fare scalpore, il nome dell'artista a cui l'opera viene attribuita...
Fino al 2014, non era che una tela dimenticata nella soffitta di un’abitazione nei pressi di Tolosa. A partire da oggi, l’opera è ufficialmente considerata una delle più eclatanti – e probabilmente discusse – attribuzioni degli ultimi anni.
Il dipinto raffigurante una Giuditta che decapita Oloferne (nella foto in apertura di Massimiliano Simone per Artribune), presentato stamattina agli occhi increduli della stampa internazionale – e quindi di mezzo mondo – è infatti attribuito ora nientemeno che a Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Dopo il ritrovamento, infatti, il banditore Marc Labarbe ha sottoposto il quadro a una perizia da parte di Eric Turquin a Parigi, tanto che proprio al Cabinet Turquin nella capitale si è tenuta la conferenza stampa di presentazione delle conclusioni raggiunte sull’opera.
Dipinto che si vuole identificare con una tela scomparsa di Caravaggio, già menzionata dall’agente Ottavio Gentile in una lettera del 1607 scritta a Vincenzo Gonzaga.
L’attribuzione è supportata anche da una serie di analisi scientifiche, come la radiografia che ha evidenziato un’esecuzione estremamente rapida del dipinto. Velocità che solo un maestro – come il pittore barocco, per esempio – poteva coniugare con l’indubbia bellezza del risultato: indagine emotiva e psicologica dei personaggi resa nella posa dinamica e contorta di Oloferne, come nelle eloquenti espressioni delle due donne.
Nell’attesa che altri esperti si pronuncino sull’opera, la tela è stata classificata Trésor National e pertanto ne viene sospesa l’esportazione per almeno i prossimi due anni e mezzo. Per quanto il prezzo del capolavoro ritrovato non sia dei più abbordabili – la stima è di 120 milioni di euro – la Francia ha probabilmente pensato di agire lo stesso con la massima prudenza. Ed evitare – almeno temporanamente – che il quadro scompaia di nuovo, alla volta di una collezione al di fuori dei confini nazionali…