Dalle strade della Capitale al Macro Testaccio, la serie di interventi artistici sviluppati nei luoghi a rischio abbandono di Roma approda nelle sale del museo. Con una mostra che ne testimonia gli eccezionali risultati.
Dopo aver trovato la sua dimora naturale fra le vie di Roma, il progetto Forgotten è ora protagonista dell’omonima rassegna allestita nelle sale del museo Macro Testaccio, dal 13 aprile al 15 maggio.
Ideata da Alessandra Arpino e Hugo Dias più di un anno fa, l’iniziativa ha coinvolto alcuni luoghi della città che rischiano di perdere la loro importante funzione sociale: ex-fabbriche, cinema chiusi, piccole stazioni, aree dismesse e mercati rionali sono stati oggetto delle azioni artistiche compiute dai maggiori esponenti della creatività portoghese, che hanno portato la street art nel cuore della Capitale con l’obiettivo di risvegliare il senso di appartenenza dei singoli cittadini a un’idea estesa di comunità.
L’ex fabbrica Mira-Lanza, la Sala Troisi, la Stazione San Pietro, l’area ex-SIAR e il mercato rionale Guido Reni si sono trasformati nelle location d’eccezione per le opere degli artisti Frederico Draw, Miguel Januário (±MaisMenos±), Bordalo II, Add Fuel e Daniel Eime; filmati, durante il loro lavoro, da Leonardo Meuti.
La mostra Forgotten… (THE EXHIBITION) unisce quindi l’approccio documentaristico – architettonico e sociologico – a quello prettamente artistico, rappresentato dagli scatti di Paolo Darra, che ha immortalato le opere realizzate dagli street artist portoghesi.
Le sei sezioni in cui è suddivisa la mostra testimoniano questa duplice linea d’indagine, focalizzando l’attenzione sugli aspetti chiave dell’intero progetto: gli edifici, le parole, i volti, la natura, la tradizione e la gente.