Dal 27 maggio al 27 novembre Palazzo Franchetti, per volontà della Fondazione Berengo, ospiterà la prima mostra dedicata all'archistar dopo la sua scomparsa. Ad annunciarlo, il New York Times e lo stesso studio Zaha Hadid Architects.
Aprirà il prossimo 27 maggio, anticipando di due giorni l’avvio del semestre della 15. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la prima retrospettiva postuma dedicata a Zaha Hadid. L’archistar britannica di origine irachena – improvvisamente scomparsa a 65 anni lo scorso 31 marzo a Miami – sarà dunque omaggiata in Italia, nella cornice della più prestigiosa kermesse mondiale di architettura, con una mostra che promette di ripercorrere i suoi 35 anni di carriera professionale.
Dai cantieri attualmente in progress fino ai primi progetti, Zaha Hadid sarà al centro di un evento allestito all’interno del seicentesco Palazzo Franchetti, su iniziativa e con il supporto della Fondazione Berengo, istituzione veneziana attiva nella promozione della lavorazione artigianale del vetro.
Come si apprende dal New York Times, l’idea della mostra era già stata concepita lo scorso ottobre, quando il direttore della Fondazione, Jane Rushton, entrò in contatto con Zaha Hadid durante una visita presso il suo studio londinese. In quell’occasione, si avviarono anche i contatti tra la progettista e lo Studio Berengo, realtà di base a Murano, per la quale Hadid ha progettato una serie di vasi dal marcato aspetto scultoreo, non ancora entrati in produzione.
In attesa di ulteriori dettagli, emergono già le prime indiscrezioni sull’allestimento e sul percorso espositivo, che dovrebbe attenersi ad un criterio cronologico per concludersi con una serie di contributi video. Dopo un esordio affidato ai primi – iconici – disegni e dipinti di Zaha Hadid, relativi anche a strutture che non sono mai state costruite, la mostra dovrebbe concentrarsi su alcune tappe chiave della sua carriera, come il concorso per il Museo Maxxi di Roma e i riconoscimenti conseguiti, tra cui il Pritzker Architecture Prize del 2004. Uno specifico spazio dovrebbe infine essere destinato alla sua nutrita produzione nell’ambito del design, con l’esposizione di elementi di arredo e gioielli, oltre a maquette e fotografie dei suoi allestimenti.
Zaha Hadid. Photo credit: Mary McCartney
Zaha Hadid Architects, Vitra Fire Station, Weil am Rhein, Germany. Photo credit: Christian Richters
Zaha Hadid Architects, Contemporary Arts Center, Cincinnati. Photo credit: Roland Halbe
Zaha Hadid Architects, MAXXI Museum of XXI Century Art, Rome. Photo credit: Iwan Baan
Zaha Hadid Architects, Pierres vives ZHA. Photo credit: ZHA
Zaha Hadid Architects, Galaxy Soho, Beijing. Photo credit: Hufton + Crow
Zaha Hadid Architects, Jockey Club Innovation Tower, at Hong Kong Polytechnic University. Photo credit: Doublespace
Zaha Hadid Architects, Evelyn Grace Academy, London. Photo credit: Luke Hayes
Zaha Hadid Architects, Serpentine Sackler Gallery, London. Photo credit: Luke Hayes
Zaha Hadid Architects, Heydar Aliyev Center, Baku. Photo credit: Hufton+Crow
Zaha Hadid Architects, BMW Central Building, Leipzig. Photo credit: Helene Binet