Offrono prospettive differenti su temi analoghi, ma rivelano anche inediti punti di contatto, le opere scelte per la mostra 'Alexander Calder e Fischli/Weiss'. Fino al 4 settembre 2016, alla Fondazione Beyeler di Basilea.
Due modi peculiari di intendere l’arte si affiancano nella nuova mostra della Fondazione Beyeler. Fino al 4 settembre prossimo, l’istituzione svizzera, ospitata all’interno dell’edificio progettato da Renzo Piano, apre le porte a un confronto tra il grande scultore statunitense Alexander Calder e gli artisti svizzeri Peter Fischli e David Weiss, conosciuti in formazione congiunta con il nome di Fischli/Weiss.
Una combinazione senza dubbio inaspettata che – dopo il successo ottenuto negli anni scorsi, nella stessa sede, dal progetto espositivo sviluppato in collaborazione con la Fondazione Calder – intende presentare il padre dei mobile (le iconiche sculture cinetiche realizzate ponendo elementi di vari materiali in sospensione) da una nuova angolazione. Operando in due distinti periodi del secolo scorso, gli artisti protagonisti della mostra svizzera sembrano offrire risposte a prima vista dissimili, pur rispetto a temi comuni. Un’analisi più accurata, come quella proposta dal percorso espositivo coordinato da Theodora Vischer – Senior Curator della Fondazione Beyeler – si rivela tuttavia portatrice di risultati inediti.
Alexander Calder e Fischli/Weiss amplia infatti le possibilità di indagine sul rapporto tra gravità e leggerezza, consentendo ai visitatori di sondare i confini dell’arte come gioco, di approdare in un territorio condiviso da umorismo e poesia, all’interno di una narrazione portatrice di emozioni. Calder, maestro di equilibrio nell’arte moderna che con l’invenzione del mobile, negli anni Trenta del Novecento, ha fornito una nuova concezione dell’equilibrio è accostato alle opere realizzate, a partire dal 1979, da Peter Fischli e David Weiss con una grande varietà di linguaggi: dalla fotografia alla pittura, passando per il video e le installazioni.
In mostra non mancano anche le opere più rappresentative della carriera di Calder, tra cui il Cirque Calder del 1920.
[Immagine in apertura: Peter Fischli e David Weiss, Son et lumière (Le Rayon vert), 1990. Studio Fischli/Weiss © Peter Fischli David Weiss. Photo: Fischli/Weiss Archiv, Zürich]