Kate Bush, Patti Smith, Leonard Cohen, Peter Gabriel: sono solo alcuni dei musicisti ritratti dal grande fotografo e critico musicale. Ospitato per la prima volta al Rockheim in Norvegia.
È in corso fino al 5 marzo 2017, al Rockheim di Oslo, la mostra Wall Of Sound. The Photography of Guido Harari: il museo norvegese – interamente dedicato alla musica pop e rock – è il posto giusto dove poter ammirare la prima esposizione internazionale del grande fotografo e critico musicale, abile nel ritrarre i musicisti di fama mondiale in pose non convenzionali.
Diversi sono gli straordinari esempi di questa particolare poetica del ritratto: Leonard Cohen addormentato come un bambino in una hall; Tom Waits mentre si agita intorno a un mantello, o Kate Bush ripresa nell’atto di saltare da un trampolino.
Tutte foto apparentemente artificiose fino all’ultimo dettaglio, ma in realtà improvvisate, grazie alla chimica unica che ogni volta si instaura tra Guido Harari e l’artista.
Wall of Sound è anche una sorta di viaggio attraverso il pop internazionale e la storia del rock, dove i visitatori possono scoprire le storie nascoste dietro le immagini. “Mi piace cogliere di sorpresa i soggetti delle mie foto” – racconta il fotografo. “Mi piace vedere fino a che punto posso spingermi con piccole provocazioni, e quanto loro sono disposti a giocare con la propria immagine”.
Ispirato ai grandi fotografi rock e jazz degli anni Cinquanta e Sessanta, Guido Harari inizia nei primi anni Settanta come fotografo e giornalista musicale. Esplora anche la moda, la pubblicità e il graphic design, viaggiando in lungo e in largo. Ma i musicisti rimangono i suoi soggetti preferiti, tanto da produrre innumerevoli copertine di dischi per artisti del calibro di David Crosby, Bob Dylan, BB King, Ute Lemper, Paul McCartney, Michael Nyman, Lou Reed.
Proprio quest’ultimo una volta ha dichiarato: “Sono sempre felice quando Guido prende la mia immagine, perché so che sarà un quadro musicale. E ci sarà anche un po’ di poesia e sentimento dentro“.