Fino al 28 agosto 2016 il Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica un'ampia retrospettiva al fotografo classe 1930. Un itinerario espositivo in 250 immagini che testimoniano lo spirito guida della sua carriera e i cambiamenti di 50 anni di storia italiana.
Non manca neppure una sezione esclusivamente focalizzata sulla “sua” Venezia, nel percorso espositivo di Vera fotografia. Reportage, immagini, incontri, la mostra con circa 250 fotografie di Gianni Berengo Gardin inaugurata nei giorni scorsi a Roma, al Palazzo delle Esposizioni.
Curato da Alessandra Mammì e Alessandra Mauro – l’organizzazione è dell’Azienda Speciale Palaexpo, con la collaborazione di Contrasto e della Fondazione Forma per la Fotografia – l’appuntamento espositivo capitolino restituisce uno spaccato di cinquant’anni di storia del Belpaese, attraverso lo sguardo unico del celebre fotografo, tra le figure più influenti della fotografia contemporanea.
Oltre all’omaggio a città come Venezia e Milano, Vera fotografia. Reportage, immagini, incontri affianca i grandi servizi di Berengo Gardin a immagini inedite o meno viste, per estendere le possibilità di comprensione sul lavoro dell’artista e restituirne la visione consapevole della società.
In tale senso si inseriscono, ad esempio, le inchieste fotografiche sulle condizioni di vita delle comunità zingare in Italia, le indagini all’interno dei manicomi e il lavoro, portato avanti con continuità, finalizzato a presentare i cambiamenti della condizione femminile: un’attività grazie alle quale è possibile registrare i passi in avanti in nome dell’emancipazione, i mutamenti nella quotidianità del lavoro e della famiglia, ma anche le speranze infrante.
Aperta fino al 28 agosto prossimo, la mostra è associata al volume Vera fotografia, una pubblicazione che raccoglie 24 immagini selezionate in tutte le sezioni della mostra – Venezia, Milano, Il mondo del lavoro, Manicomi, Zingari, La protesta, Il racconto dell’Italia, Ritratti, Figure in primo piano, La casa e il mondo, Dai paesaggi alle Grandi Navi – e testi d’eccezione.
Dopo un’introduzione affidata al duo curatoriale, ogni “vera fotografia” del libro rappresenta un “frammento di realtà colto da uno sguardo attento e partecipe”: è infatti corredata da un commento a cura di una voce di alto profilo nello scenario artistico e culturale contemporaneo. Ciascun autore – tra cui intellettuali, colleghi fotografi, registi e architetti – ha scelto il proprio scatto tra le opere in mostra e nella pubblicazione ne offre una personale lettura. Il risultato è un libro capace di unire visioni, racconti, riflessioni, analisi e di rivelare la passione e la profonda attualità del lavoro di Gianni Berengo Gardin.