'The Ulma Family Museum of Poles Saving Jews in World War II' ha aperto lo scorso marzo nel sud-est della Polonia ed è la prima istituzione di questa natura in tutto il paese. Un progetto per favorire il dialogo e il rispetto reciproco, ricordando una coraggiosa - e tragica - storia di eroismo ai tempi della Shoah.
The Ulma Family Museum of Poles Saving Jews in World War II non poteva che nascere a Markowa, nel profondo sud-est della Polonia. È qui, infatti, che ha avuto luogo la drammatica vicenda dei coniugi Józef and Wiktoria Ulma, cui il nuovo centro intende rendere omaggio. Durante l’occupazione tedesca, molto probabilmente verso la fine del 1942, nonostante la povertà e i divieti la famiglia Ulma offrì rifugio a otto ebrei: una scelta che gli sarebbe stata tragicamente fatale. La mattina del 24 marzo 1944, si pensa in seguito a una denuncia, cinque membri dell’esercito tedeschi e alcuni poliziotti circondarono casa Ulma: dopo aver fatto fuoco sugli ebrei, si rivolsero a Józef e Wiktoria, al settimo mese di gravidanza.
Oggi questo storia di coraggio è stata strappato dall’oblio: attraverso il nuovo museo, può essere di nuovo raccontata per mostrare l’eroica posizione dei polacchi durante l’assedio tedesco. Il piccolo museo, il primo in assoluto in Polonia a occuparsi in questi termini di un episodio di tale natura avvenuto durante la Shoah, si sviluppa su una superficie ridotta – poco più di 100 metri quadri – e ospita sia un percorso permanente, sia uno spazio per mostre temporanee e attività con finalità educative.
“È stato un progetto estremamente impegnativo da tutti i punti di vista – ha dichiarato in un’intervista la curatrice Karolina Ozog. – Al centro del museo troviamo una ricostruzione a grandezza naturale dell’ultima abitazione degli Ulma. Alcuni elementi in mostra rimandano direttamente alla morte, come la porta di una stalla crivellata da colpi di proiettile e una fotografia macchiata di sangue ritrovata nella casa degli Ulma, subito dopo la loro fucilazione.”
Oltre 10mila i visitatori a due mesi dall’apertura del museo. Nonostante la collocazione periferica della sede, rispetto ai principali itinerari di interesse turistico del Paese dell’Europa orientale, il nuovo ente si inserisce in uno specifico filone tematico, del quale già fanno parte il Museo della Fabbrica di Schindler a Cracovia e il Museo di Storia degli ebrei polacchi a Varsavia.
[Immagine in apertura: Ulma Family Museum of Poles Saving Jews in World War II, Markowa – Courtesy of Slawomir Kasper]