Il museo americano fa nuovo spazio all’arte contemporanea, affidando a Teiji Furuhashi, Nan Goldin e Tony Oursler il compito di animare una parte dei propri ambienti con tre installazioni monumentali.
Una delle più importanti istituzioni museali della Grande Mela conferma la sua proverbiale apertura alle forme della creatività contemporanea, allestendo nelle gallerie al secondo piano dell’edificio tre opere in grande formato, realizzate da altrettanti protagonisti dell’arte internazionale.
Le installazioni di Teiji Furuhashi, Nan Goldin e Tony Oursler si spartiscono l’area del museo, regalando al pubblico un incontro davvero immersivo con tre lavori monumentali. Presentati in gallerie distinte, gli interventi rientrano nel ciclo di mostre attualmente in corso nel museo statunitense e legate all’epoca e all’estetica contemporanea.
Fino al 12 febbraio, Lovers, dello scomparso Furuhashi, catapulterà i visitatori in una dimensione fuori dal tempo, grazie a un’installazione multimediale che proietta figure umane a dimensioni naturali sui muri di una stanza completamente nera, generando un’interazione sensoriale con lo spettatore. Nel medesimo periodo, The Ballad of Sexual Dependency di Nan Goldin trasporterà il pubblico in un racconto intimo, fatto di input visivi e sonori. Una sorta di diario per immagini, incentrato sulle molteplici e contrastanti sfumature della vita e accompagnato da performance live.
La dialettica fra evoluzione tecnologica e senso dell’occulto è alla base dell’opera di Tony Oursler, Imponderable, allestita fino all’8 gennaio. Il lungometraggio trae ispirazione dall’archivio personale dell’artista, una raccolta di oggetti legati alla spirit photography, alla telecinesi, alla pseudoscienza e a tutto ciò che riguarda l’ambito del paranormale, innescando una riflessione sull’autenticità delle immagini.
[Immagine in apertura: Tony Oursler, Still from Imponderable, 2015–16 © 2016 Tony Oursler, The Museum of Modern Art, New York]