Costituisce un omaggio alla terra di origine della sua famiglia, emigrata in Svizzera da Matera, il doppio intervento firmato da Ugo Rondinone nella Capitale. Per una 'sognante esperienza visiva e concettuale'.
Coinvolge MACRO Testaccio e i Mercati di Traiano – rispettivamente un’alta testimonianza di archeologia industriale e un emblema dell’antichità imperiale – la mostra giorni d’oro + notti d’argento di Ugo Rondinone, in corso a Roma fino all’1 settembre 2016.
Curata da Ludovico Pratesi e promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – con il supporto di Sadie Coles HQ (Londra), Gladstone Gallery (New York-Bruxelles), Galerie Eva Presenhuber (Zurigo) e Esther Schipper (Berlino) – pur sviluppandosi in due sedi l’esposizione traccia un percorso unico e coerente.
Attraverso due installazioni ambientali, l’artista svizzero intende evocare su un’ampia scala altrettanti cicli temporali – giorni d’oro e notti d’argento, appunto – trasferendo nella dimensione romana il ricordo delle sue radici.
Il progetto riconduce “il monumento a un’epoca ancestrale, in una sorta di foresta pietrificata simile a quelle dell’epoca preistorica” con modalità distinte: Rondinone contrappone infatti un caleidoscopio cromatico al MACRO Testaccio (come nella foto in apertura, scattata a Rotterdam nel corso della mostra olandese) – evocativo della dimensione di un uomo nella sua giornata di 24 ore – con gli alberi monocromi dell’installazione ai Mercati di Traiano, da leggere come un’allegoria delle fasi lunari dei 12 mesi.
Ad ottobre 2016 il progetto farà tappa a Parigi, dove verrà riproposto in un allestimento concepito per Place Vendome, in occasione della FIAC.