La Capitale Italiana della Cultura 2016 accoglie un evento espositivo in due tempi, che si snoda attraverso alcuni luoghi simbolo della città. Innescando una conversazione artistica tra le persone e il contesto urbano.
Nuovo appuntamento nell’ambito degli eventi promossi da Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016. Ispirato all’omonimo scritto del poeta Yves Bonnefoy, Un sogno fatto a Mantova è il progetto in due tempi che, fino al 13 novembre, animerà la città lombarda con un intenso programma espositivo.
Partendo dall’assunto che la città stessa, nella sua forma storica, possa essere paragonata a una lunga conversazione che unisce persone, luoghi e cose, l’iniziativa guarda all’arte come strumento per rinvigorire il senso di comunità. Per questo, invece di una singola location il progetto Un sogno fatto a Mantova coinvolge lo storico Palazzo Te, ma anche Palazzo d’Arco e il Teatro Bibiena.
La prima stazione – inaugurata lo scorso 11 giugno – vede protagonista Palazzo Te, sede della mostra che riunisce i grandi nomi della scena creativa internazionale e artisti emergenti. Alberto Giacometti, Antony Gormley, Hans Op de Beeck e Davide Rivalta entrano in dialogo con l’architettura rinascimentale dell’edificio, generando un legame attivo fra arte antica e spunti contemporanei. La medesima dialettica innerva anche altre realtà architettoniche del centro mantovano, come Palazzo d’Arco, il cui giardino accoglie la scultura Orso di Davide Rivalta.
Dal 7 settembre, poi, prenderà forma la seconda stazione del progetto. Le Fruttiere di Palazzo Te apriranno le porte ad altri grandi nomi dell’arte come Ettore Spalletti, Paola Di Bello, Armin Linke, Paolo Meoni, Luca Pancrazzi, Barbara Probst, Luca Rento ed Eulalia Valldosera.
[Immagine in apertura: Davide Rivalta, Ghepardo, acciaio inox, collezione privata. Installation view di Un sogno fatto a Mantova, Palazzo Te. Immagine nell’articolo: Antony Gormley, Fall III, 2015, acciaio corten, Londra, Antony Gormley Studio. Installation view di Un sogno fatto a Mantova, Palazzo Te