Ciascuno dei quasi 170mila elementi costitutivi di 'The Hive', la pluri-premiata installazione con cui il Regno Unito ha partecipato all'ultima esposizione universale, è stato riassemblato nei Royal Botanic Gardens della capitale britannica. L'alveare high-tech torna così in vita per un'altra estate, accompagnato dalla collona sonora dei Sigur Rós.
Nuova vita per The Hive, il celebre alveare con cui il Regno Unito ha preso parte a Expo Milano 2015 (nella foto in apertura). Forte del successo che ha ne accompagnato l’esordio nell’affollatissima kermesse internazionale, il padiglione – ideato dall’artista Wolfgang Buttress e focalizzato sull’essenziale ruolo svolto dalle api nel nutrire il pianeta – è stato reinstallato e ora campeggia presso ai Royal Botanic Gardens – meglio noti come Kew Gardens – di Londra.
Proprio nel vialetto di accesso, che i visitatori possono percorrere alla quota di volo dei laboriosi insetti, il memorabile padiglione ricrea l’ambiente botanico di un vero alveare.
Il cuore dell’intervento è costituito dalla fitta maglia metallica alta 17 metri.
The Hive offriva – e continuerà a proporre a quanti vorranno testarla, grazie a questa seconda vita su suolo inglese – un’intensa esperienza multisensoriale. All’interno dell’alveare infatti risuonano le musiche dei Sigur Rós, capaci di evocare i veri suoni orchestrali che popolano un alveare.
L’installazione era stata già concepita per consentirne la ricollocazione in un altro contesto. Così, forte anche del premio internazionale Le Architetture dei Padiglioni di Expo Milano 2015 per la capacità di dare vita a un “dialogo creativo e poetico sottile tra tecnologia ingegneristica e costruttiva, design, arte, landscape e architettura“, al termine di Expo Milano è stata accuratamente smontata, spedita nel Regno Unito e nuovamente montata, in un’inedita configurazione, nella cornice di Kew Gardens.
L’autore – l’artista Wolfgang Buttress, di base a Nottingham – era stato selezionato da una commissione governativa a seguito di un concorso internazionale; a coadiuvarlo, specie per gli aspetti tecnologici del progetto capaci di sollecitare l’attenzione del visitatore con stimoli sonori e variazioni di luce, lo studio BDP-Building Design Partnership e gli ingegneri edili delle società Stage One e Rise.