Non solo pittura: a Gibellina, anche la fotografia è en plein air

26 Luglio 2016


Le strade e le piazze di Gibellina, in provincia di Trapani, si preparano ad accogliere, per un intero mese, mostre, talk, workshop, incontri, proiezioni e altre iniziative culturali nell’ambito della prima edizione di Gibellina PhotoRoad – Festival Internazionale di Fotografia Open air. La manifestazione –  diretta da Arianna Catania e organizzata dalla Galleria X3 di Palermo e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina – esplora il tema del disordine, rintracciando in questa parola sia una delle chiavi del nostro tempo sia un aspetto congenito della cittadina siciliana, il cui nucleo originario venne distrutto dal drammatico terremoto del Belice, nel 1968.

Attorno al concetto di disordine si innesta l’intero programma del festival che, attraverso una serie di allestimenti site-specific, punta al coinvolgimento dello spazio pubblico e all’attivazione di un rapporto simbiotico con le architetture e il tessuto urbano locale. A partire dall’opening – previsto nelle giornate del 29, 30 e 31 luglio, in concomitanza con gli spettacoli della XXXV edizione del Festival di teatro contemporaneo Orestiadi – Gibellina PhotoRoad propone numerose mostre, tra cui l’attesissima 1968 -2016 – Gibellina nello sguardo dei grandi fotografi.

Ospitata dal Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi, questa collettiva riunisce gli sguardi sulla città di alcuni tra i massimi interpreti della fotografia del nostro tempo, come Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Enzo Brai, Giovanni Chiaramonte, Guido Guidi, Mimmo Jodice e Silvio Wolf. Barbieri sarà doppiamente presente, mostrando anche gli esiti della sua ricerca dal titolo Italian quakes and other diseases, un racconto per immagini dei disastri naturali e umani in grado di incidere sul paesaggio, modificandolo per sempre.

Dalla Sicilia lo sguardo di Gibellina PhotoRoad si estende anche sul Mar Mediterraneo e sull’Europa, con le fotografie di Petros Efstathiadis dalla Grecia e con l’indagine lungo le rotte dei migranti condotta da Giulio Piscitelli in From here to there. Dal fitto cartellone di appuntamenti, che proseguiranno fino al 31 agosto, si segnala anche il progetto di video-mapping site-specific Planet A, di Danilo Torre, che darà vita a un emozionante spettacolo proiettando immagini provenienti dallo spazio sulla superficie esterna della Chiesa Madre, opera dell’architetto Ludovico Quaroni, ubicata nella zona più alta di Gibellina.

[Immagine in apertura: Allure of the seas, © Maria Vittoria Trovato]