Fino al 2 ottobre l'International Garden Festival di Grand-Métis, tra le più prestigiose kermesse nel Nord America sul tema del giardino, propone cinque installazioni inedite selezionate tra 203 progetti per il consueto concorso internazionale.
Arrivano dal Canada, dagli Stati Uniti, dalla Francia e dalla Svizzera i progettisti che si sono aggiudicati l’annuale concorso legato all’International Garden Festival; la manifestazione che dal 2000, nella città canadese di Grand-Métis, si pone come ponte tra la storia e la modernità del giardino.
In un dialogo tra conservazione, tradizione, innovazione e interazione, nel corso delle 17 edizioni la kermesse ha presentato al pubblico oltre 150 giardini concettuali, creati da architetti, paesaggisti e designer chiamati a misurarsi con un ambiente incontaminato, sulle rive del fiume San Lorenzo.
Le cinque novità del International Garden Festival 2016 sono state selezionate dalla giuria tra 203 progetti arrivati da 31 Paesi: ciascuna installazione garantisce ai visitatori di vivere un’esperienza emozionante, sperimentando in piena libertà anche le proposte delle passate edizioni.
Con Le Caveau, l’architetto e paesaggista svizzero Christian Poules ha dato vita a una sala destinata alla meditazione rivestita di pietra e terra: un rifugio poetico, sospeso nel tempo, reso possibile dall’aggregazione di elementi primitivi.
Craig Chapple, architetto attivo a Phoenix, in Arizona, ha firmato Cyclops, un intervento scultoreo formato da tavole di legno fissate le une alle altre. Dinamico e mutevole, è stato concepito come un invito a ripensare le categoria dell’interno e dell’esterno, fornendo con le proprie viste e aperture nuove modalità per inquadrare il paesaggio circostante e il cielo.
Il team costituto dalle giovani progettiste canadesi Romy Brosseau, Rosemarie Faille-Faubert ed Émilie Gagné-Loranger, laureate presso l’Université Laval in Quebec City, è artefice di La Maison de Jacques, uno spazio attraversabile ispirato alla fiaba Giacomino e il fagiolo magico che muta nel tempo, grazie alla crescita delle piante all’interno.
Reinterpreta l’archetipo del labirinto, TiiLT di SRCW – formazione che comprende l’architetto Sean Radford e il designer Chris Wiebe – un luogo trasformabile e abitabile con il quale i visitatori possono interagire, spostando strutture leggerissime che evocano un campo di fiori.
Carbone, infine, dei francesi Coache Lacaille Paysagistes è un omaggio all’albero e al suo nobile materiale costitutivo – il legno – così essenziale per la vita dell’uomo fin dall’antichità.
[Immagine in apertura: LA MAISON DE JACQUES, progetto di Romy Brosseau, Rosemarie Faille-Faubert, Émilie Gagné-Loranger, Québec, Canada]