L’affascinante Belvedere di Vienna ospita, fra i suoi ambienti carichi di storia, l’imponente intervento pittorico dell’artista cinese, conosciuto in tutto il mondo per opere che non passano inosservate.
Nessun altro luogo sarebbe stato più adatto ad accogliere l’emozionante Crucifixion di Yan Pei-Ming, allestita fino al 6 novembre nella Cappella del Principe Eugenio di Savoia, al Belvedere di Vienna. L’artista, nato a Shanghai nel 1960, porta in Austria un’opera monumentale, che conferma il suo interesse per i soggetti pittorici in grande formato.
Anche nello splendido palazzo viennese Yan Pei-Ming prosegue la sua riflessione sui temi tradizionali della storia dell’arte, collocando dietro l’altare della magnifica cappella un lavoro pittorico il cui titolo richiama alla memoria collettiva un soggetto sacro affrontato da intere generazioni di artisti.
Caratterizzata da una scala di colori vicina alla monocromia, in linea con lo stile di Yan Pei-Ming, l’opera testimonia il fare contemplativo e incline ai dettagli secondari che contraddistingue la pratica dell’artista.
Influenzata dalla Rivoluzione Culturale Cinese e dalle tradizioni creative occidentali – conosciute in seguito al trasferimento a Digione, appena diciannovenne – la poetica di Yan Pei-Ming rivela tutta la complessità che emerge dai suoi interventi.