L’estate è all’insegna dell’arte negli ambienti della Fondazione pugliese. Complice un’accoppiata di eventi espositivi, che accendono i riflettori su Angelo Filomeno ed Helidon Gjergji.
Il Mediterraneo incontra l’Adriatico, passando per l’Africa, nel calendario espositivo della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. Merito di una doppietta di mostre intitolate a due grandi nomi della scena artistica mondiale, entrambi residenti a New York, e allestite fino al prossimo 2 settembre.
Uno è il protagonista della rassegna Angelo Filomeno, omaggio a Pino Pascali ‘africano’, a cura di Antonio Frugis, la ricognizione sull’originale lavoro di un artista che dipinge usando l’antica tecnica del ricamo su sete preziose e tessuti etnici, con un evidente richiamo al Sud Italia e all’Africa. Una passione, quella per il continente africano, che si è tramutata in una collezione di sculture antiche di grande pregio, esposte in parallelo alle opere di Filomeno insieme ad alcune opere a tema di Pino Pascali.
La seconda mostra personale è dedicata all’artista di origini albanesi Helidon Gjergji, in un progetto a cura di Santa Nastro. Screenings è una diagnosi sui mali della società attuale e riconferma l’interesse della Fondazione Pino Pascali per i temi sociali legati all’area adriatica e balcanica. In occasione della mostra, l’artista ha ideato una struggente installazione site specific intitolata Seta di Damasco, un omaggio ai tanti morti in mare prima di raggiungere le nostre sponde.
[Immagine in apertura: Helidon Gjergji, The Façades Project, 2000]