Dopo il Nobel Peace Center di Oslo, la Galleria di Marian Goodman a Londra e il Colgate University Center for Arts and Culture, lo studio inglese di David Adjaye si aggiudica un altro concorso internazionale di progettazione.
Punta a connettersi con la tradizionale architettura dell’area baltica, il nascente museo interamente destinato all’arte contemporanea della Lettonia – in primo del genere, realizzato proprio nell’anno della sua indipendenza: ad aggiudicarsi il concorso per la sua progettazione è lo studio guidato dall’architetto ghanese – naturalizzato britannico – David Adjaye, in collaborazione con la società locale AB3D.
Destinato a ospitare opere realizzate dagli anni Sessanta in poi, il nuovo spazio museale sarà contraddistinto dal prevalente impiego di legno e cemento, in coerenza con la richiesta espressa nel bando di gara che sollecitava il ricorso a motivi architettonici e materiali peculiari del contesto locale.
Adjaye e il suo team si sono imposti sugli altri candidati grazie a un progetto caratterizzato da volumi puri, nel quale a balzare agli occhi è la scelta della copertura a spiovente, con un immediato rimando all’edilizia residenziale locale.
Le superfici vetrate sono state esposte a sud per ottimizzare l’illuminazione diurna, mentre una specifica attenzione sarà destinata al fronte acustico, per rispondere all’esigenza di avere a disposizione, oltre allo spazio espositivo per la collezione permanente e per le rassegne temporanee, anche servizi aggiuntivi e un’area per eventi dal vivo.
Con il felice esito di questo concorso, prosegue quindi la stagione positiva per lo studio Adjaye, del quale è atteso per settembre 2016 il completamento dell’intervento allo Smithsonian Museum di Washington.