La città lagunare celebra una ricorrenza annuale molto sentita, che affonda le radici nella storia. Tra festeggiamenti in barca e fuochi d’artificio, c’è anche spazio per arte e cultura.
Occhi puntati sulla Laguna durante questo week end di luglio. Il motivo ha a che fare con una delle ricorrenze più sentite e frequentate da veneziani e non, la Festa del Redentore. Oggi, sabato 16, e domani, Venezia si trasformerà in un turbine di luci e colori, animata da un ricco programma di eventi al confine fra intrattenimento e arte.
Istituita nel 1577 per celebrare la liberazione della città dalla pestilenza che, in soli due anni, aveva decimato il popolo, la Festa del Redentore deve il suo nome all’omonima chiesa costruita sull’isola della Giudecca come ex voto per la fine della terribile epidemia. Ancora oggi Venezia mantiene vive le origini sacre della festa, costruendo un ponte votivo temporaneo che, per tutta la durata dei festeggiamenti, unisce in via eccezionale l’isola giudecchina al resto della città.
Anche quest’anno, oltre al consueto spettacolo pirotecnico in programma stasera nella suggestiva cornice del Bacino di San Marco, saranno tanti gli eventi pensati a corredo della festa. La Biennale di Venezia ha organizzato una fundraising dinner a sostegno del suo storico archivio, con la possibilità, per i presenti, di assistere ai fuochi di artificio dalla terrazza di Cà Giustinian. Anche la Casa dei Tre Oci, sull’isola della Giudecca, offrirà un punto di osservazione privilegiato e, per l’occasione, prolungherà l’orario di apertura della mostra dedicata a Helmut Newton con un happy hour e visite guidate in compagnia del curatore Denis Curti.