17 Luglio 2016
Il gioiello architettonico della pianura friulana accoglie fino al prossimo ottobre tre appuntamenti espositivi: dai leggendari divi del cinema, riuniti insieme nella rassegna 'Hollywood icons', alle quasi duecento immagini di Olivo Barbieri raccolte in 'Ersatz Lights', fino a 'Waiting for rave. Anticipations of a posthuman time', un'anticipazione del progetto di residenza d’artista 'Rave 2016 Animal Space' che avrà come protagonista Tomàs Saraceno.
È una doppia indagine sulla fotografia quella proposta, fino al 9 ottobre prossimo, da Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine), il “gioiello d’arte e di storia” immerso nei diciotto ettari di parco all’inglese nella pianura friulana. Dopo l’anteprima in occasione della Notte Bianca dello scorso weekend, le due mostre Hollywood Icons e ERSATZ LIGHTS case study #1 east west cost – insieme a Waiting for rave. Anticipations of a posthuman time – sono pienamente fruibili e costituiscono l’offerta della celebre dimora per l’estate in corso.
Con un’ampia selezione di fotografie provenienti dalla John Kobal Foundation, Hollywood Icons accende i riflettori sull’epoca d’oro del cinema statunitense, in un viaggio a ritroso nel tempo che prende avvio dagli interpreti del genere muto. Da Charlie Chaplin e Mary Pickford, da Marlene Dietrich e Cary Grant fino alle leggendarie figure di Marlon Brando, Sophia Loren e Marcello Mastroianni, la mostra intende riflettere sul fascino esercitato ancora oggi dalle produzioni californiane, che mantengono una posizione di centralità nell’immaginario collettivo ancora oggi, in un panorama cinematografico ormai pienamente internazionale. Il percorso di Hollywood Icons pone in risalto i fin qui poco celebrati fotografi ritrattisti e di scena, parte essenziale nella costruzione della fama di quel mondo così scintillante e d’ispirazione anche per le giovani leve delle settima arte.
In contemporanea si svolge inoltre la mostra ERSATZ LIGHTS case study #1 east west, con ben centonovantanove opere dell'”esploratore compulsivo di aree urbane e paesaggi“, noto in tutto il mondo, al secolo Olivo Barbieri. L’ampia retrospettiva presenta, attraverso nuclei tematici, le serie sull’illuminazione artificiale realizzate dal fotografo nell’arco di un trentennio, dal 1982 al 2014, in una grande quantità di paesi. “Ho analizzato il mio archivio come fosse un data base – ha dichiarato Barbieri in merito – appropriandomi delle immagini da me realizzate come se le avessi trovate su internet. Ho creato un contatto non cronologico, ma concettuale, tra diversi cicli della mia ricerca. Tenendo come asse portante la sequenza delle immagini con la LUCE ARTIFICIALE, ho sporadicamente inserito opere da serie diverse come site specific_, Parks, Images, China.”
A questa rassegna, si accompagna CINEMATOGRAPHY, un ulteriore progetto espositivo di Barbieri in due parti sull’universo del cinema: The End Movie Theaters 1982-2012 – con 20 fotografie, in bianco e nero e a colori, dedicate al decadimento delle sale e degli edifici cinematografici – e Filmography 1995-2015, una retrospettiva completa che per prima volta vedrà proiettati 17 film realizzati dal 1995 al 2015.
[Immagine in apertura: Audrey Hepburn fotografata da Bud Fraker nel 1954. Courtesy of John Kobal Foundation]