Per il suo esordio assoluto in Gran Bretagna, l'artista francese si misura con l'incanto di Jupiter Artland, il parco disseminato di sculture e opere d’arte all'aperto, situato a breve distanza dal centro storico di Edimburgo.
Non è un luogo “comune”, quello nel quale l’artista francese Christian Boltanski – celebre per trattare i temi dell’emozione e del comune vissuto – ha collocato, in forma permanente, la sua prima opera nel Regno Unito.
Dal 30 luglio scorso, infatti, la sua Animitas ha trovato la propria collocazione a Jupiter Artland, la tenuta nei pressi di Edimburgo ad alta densità artistica, gestita dai collezioni Robert e Nicky Wilson, che anno dopo anno si arricchisce di interventi site specific.
Per il suo debutto sul suolo britannico, Boltanski ha scelto di posizionare nella porzione di terreno assegnatagli centinaia di piccoli campanelli giapponesi in ceramica, fissati in cima a lunghi steli. La loro dislocazione non è casuale, ma intende riprodurre la configurazione delle stelle nella notte del 6 settembre 1944, durante la quale l’artista è venuto al mondo. Reagendo direttamente all’effetto del vento, le campanelle suonano, consentendo a quella che l’artista ha definito la “musica delle anime” di liberarsi nell’aria.
Oltre alla poetica Animitas, che va ad arricchire il parterre di opere firmate da nomi di rilievo della scultura internazionale, fino al 25 settembre prossimo sarà possibile estendere la conoscenza sulla produzione di Boltanski, grazie ad altre due opere in mostra temporanea negli spazi della Steadings Gallery e della Goldsworthy Room.
In Theatre d’ombres Boltanski raccoglie una serie avviata e incrementata dal 1984 ad oggi; in Les Archives du Coeur punta invece a coinvolgere direttamente gli spettatori. Si tratta di un acclamato progetto, in corso da alcuni anni, mediante il quale l’artista punta a riprodurre, in un unico luogo, un grande numero di registrazioni sonore dei battiti del cuore umano.
Anche in Scozia dunque sarà possibile, ai visitatori che lo desidereranno, “concedere” le proprie pulsazioni cardiache, affinché vadano ad incrementare questo archivio emozionale in costante crescita.