Nonostante la giovane età, l’ospite d’onore della penultima puntata di “Master of Photography” si è guadagnato la fama internazionale grazie a uno stile unico, che mescola i ricordi di infanzia a rivisitazioni in chiave adulta.
Lasciano negli occhi un retrogusto di inquietudine, nostalgia e incredulità, gli scatti di Jonny Briggs. Classe 1985, il fotografo britannico ha saputo imporsi all’attenzione mondiale ritraendo nelle sue istantanee uno dei temi più delicati di sempre: il ricordo di un tempo passato in relazione alle proprie radici, affettive e familiari.
Aprendo le porte alla distorsione e a una nota pervasiva di surrealismo, Briggs attinge a un immaginario visivo intimo e personale, costellato di scatti presi in prestito dalla sua infanzia. Frammenti di un tempo trascorso, di volti e atmosfere resi più nebulosi dall’incedere degli anni.
L’operazione compiuta da Briggs restituisce forza a quelle immagini, calandole però in una dimensione altra, in cui la realtà vissuta cede il posto a una realtà nuova, manipolata dagli occhi di un adulto, non senza una nota di sarcasmo e il desiderio di mettere in discussione legami apparentemente intoccabili.
Intervenendo sulle fotografie con inserti mutuati da altri contesti, l’artista dà vita a effetti ottici – e concettuali – stranianti, inducendo l’osservatore a meditare sulla natura profonda dei legami di famiglia.
A partire da queste premesse, chi meglio di Jonny Briggs potrà guidare i concorrenti del talent show Master of Photography – durante l’episodio in onda giovedì 1° settembre – nella realizzazione di una serie di immagini che sintetizzino al meglio le loro origini?