Marina Abramović e la spiritualità del Brasile

13 Agosto 2016

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Sono già trascorsi quattro anni, dall’uscita nei cinema di tutto il mondo del film documentario The Artist is Present, risultato della metodica registrazione dell’ormai famosa performance – durata ben tre mesi – andata in scena al MoMa di New York a opera di Marina Abramović.

Proprio l’artista balcanica, dopo lo straordinario successo di critica e pubblico ottenuto dalla pellicola che nel 2012 la vedeva protagonista, si appresta in autunno a tornare nelle sale italiane: il 3, 4 e 5 ottobre sbarcherà in Italia per soli tre giorni The Space in Between. Marina Abramović and Brazil.
Diretto da Marco Del Fiol, il lungometraggio si svolge stavolta in Sud America: è un viaggio on the road, compiuto dalla Abramović tra rituali ancestrali e appassionate comunità religiose ma, soprattutto, dentro se stessa.

Riflettendo su affinità – e la possibilità di reciproche contaminazioni – tra performance artistica e cerimonie di purificazione, Marina Abramović compie un percorso spirituale prima ancora che una ricerca antropologica.
Come ha dichiarato la stessa artista serba, infatti, la permanenza in Brasile è dettata innanzitutto dalla necessità di guarire l’anima, rimarginando una ferita d’amore: “Maria Callas morì a causa di un cuore spezzato, non volevo che succedesse anche a me”.