La celebre artista pakistana sbarca nella Capitale con una mostra di grande impatto, che ripercorre i suoi ultimi venticinque anni di carriera all’insegna di una profonda riflessione politica e sociale.
La prima mostra in un museo italiano dedicata a Shahzia Sikander sta facendo appassionare addetti ai lavori e semplici amanti dell’arte. È Shahzia Sikander: Ecstasy As Sublime, Heart As Vector, la rassegna allestita fino al 23 ottobre presso il MAXXI di Roma.
Curata da Hou Hanru e Anne Palopoli, l’esposizione testimonia il lavoro dell’artista pakistana dal 1990 a oggi, offrendo allo spettatore l’opportunità di immergersi nel suo immaginario e nelle sue diverse modalità creative – dalla miniatura di tradizione indo-persiana al disegno, dal video all’animazione digitale.
Oltre 30 opere mettono in luce l’intreccio di riferimenti storici, letterari e politici alla base della pratica creativa di Shahzia Sikander, interessata a tradurre nei differenti linguaggi artistici la sua riflessione su temi complessi e universali, come la migrazione, le dinamiche identitarie, le restrizioni culturali, i cambiamenti geopolitici e la religione.
[Immagine in apertura: Shahzia Sikander, Nemesis, 2003, video animazione digitale, courtesy the artist]