Non solo Raffaello e Tiziano. Molti pittori originari del Nord Italia, come Vincenzo Foppa e Savoldo, hanno dato un contributo inestimabile al Rinascimento italiano. La scuola lombarda è ora al centro di un meritato approfondimento, al Museo Nazionale della capitale polacca.
Il percorso di Brescia. The Renaissance in Northern Italy si apre con un’opera non propriamente lombarda, dato che a realizzarla è stato nientemeno che Raffaello Sanzio, urbinate di nascita ma Maestro del Rinascimento toscano prima e romano poi.
Eppure, è proprio dalla Pinacoteca Tosio Martinengo della città lombarda che arriva questo piccolo Cristo Benedicente, primo capolavoro di una lunga serie in mostra a Varsavia presso il Museo Nazionale, fino al 28 agosto.
L’esposizione, pur portando in Polonia i grandi nomi dell’arte lombardo-veneta nel Cinquecento come Tiziano e Lorenzo Lotto, sorprende anche il più appassionato cultore dell’arte rinascimentale grazie a un’accurata selezione di opere di artisti “minori”. Appellativo che, invece, non rende giustizia all’elevata maestria raggiunta da autori quali Savoldo, che eccelleva nella resa dei colori cangianti e dei riflessi serici dei più preziosi tessuti di cui erano vestiti i suoi soggetti.
Già dal sottotitolo, la mostra mette insomma a confronto un numero cospicuo di autori e stili del Cinquecento: se da una parte abbiamo una triade di Maestri popolari anche presso il grande pubblico (Raffaello, Tiziano e Lorenzo Lotto), dall’altra lo spettatore sarà ben lieto di familiarizzare con la produzione del Moretto, del già citato Giovanni Girolamo Savoldo e di Giovan Battista Moroni. Scoprendo l’acume nell’osservazione e la precisione nel rappresentare la realtà di quello che è stato, a tutti gli effetti, un Rinascimento bergamasco e bresciano.
[Immagine in apertura: Giovanni Girolamo Savoldo, Ritratto d’uomo con flauto, 1539 – Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia]