Siena, una cappella attribuita a Francesco Borromini

29 Agosto 2016

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Gian Lorenzo Bernini o Francesco Borromini?
Nella lunga vicenda della rivalità tra i due massimi interpreti del Barocco, il cui operato contribuì a rendere Roma un autentico scrigno di testimonianze artistiche e architettoniche, si inserisce un nuovo, inaspettato, tassello.

Lontano dalla Capitale, in terra toscana, un team di specialisti – capitanati dal professor Joseph Connors della Harvard University e dalla professoressa Machtelt Brüggen Israëls dell’università di Amsterdam – ha condotto una serie di studi, i cui esiti consentirebbero di rileggere l’attribuzione di una struttura con finalità votive.
La Cappella del Crocefisso, all’interno della chiesa di San Martino a Siena, secondo gli studiosi andrebbe infatti legata al nome di Borromini, svincolandola dunque dalla “sfera di influenza berniniana” alla quale è rimasta connessa per anni.

Il dato costituisce, a suo modo, una sorpresa per la comunità scientifica di riferimento. Infatti, nel Seicento la città toscana ricadeva sotto il dominio dalla famiglia Chigi, che della propria preferenza per Bernini non aveva mai fatto mistero, come appare evidente anche dalla cappella di famiglia nel Duomo cittadino – la Cappella della Madonna del Voto – non a caso affidata proprio al celebre architetto originario di Napoli.
Nel mese di settembre la rivista internazionale The Burlington Magazine pubblicherà i risultati delle analisi condotte: solo allora saranno rese note le motivazioni scientifiche secondo le quali l’attribuzione di questa Cappella andrebbe dunque rivista.

In attesa di saperne di più, vale certamente la pena cogliere l’occasione per soffermarsi sulle importanti testimonianze artistiche raccolte nella chiesa di San Martino. Edificata in epoca medievale, venne ampiamente rimaneggiata nel Seicento; al suo interno sono conservate, tra le altre opere, la Natività di Gesù di Domenico Beccafumi, la Circoncisione di Gesù Cristo di Guido Reni e il Martirio di san Bartolomeo del Guercino.