Con 'Guttuso. Inquietudine di un realismo', la Galleria di Alessandro VII presso il Palazzo del Quirinale accoglie fino al 9 ottobre 2016 le opere di ispirazione religiosa firmate dal celebre pittore. Un percorso che prende avvio da 'La Crocifissione', nota anche per aver acceso il dibattito nell'Italia degli anni Quaranta.
Non manca una delle opere più discusse della storia dell’arte italiana del Novecento, nella mostra Guttuso. Inquietudine di un realismo, aperta a Roma, al Palazzo del Quirinale, fino al 10 ottobre prossimo: finalista al Premio Bergamo del 1942, il celebre olio su tela dal titolo La Crocifissione, oltre a conseguire il secondo piazzamento nel concorso, accese a tal punto le polemiche da venire etichettato come blasfemo da autorevoli ecclesiastici. Un’accusa che all’artista originario di Bagheria fece guadagnare l’etichetta di “pictor diabolicus” e ai chierici, rei di averla osservata, la pena la sospensione a divinis.
Curata da Fabio Carapezza Guttuso, Presidente degli Archivi Guttuso, e da Crispino Valenziano, Presidente della Accademia Teologica via pulchritudinis, la mostra romana raccoglie opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Il filo conduttore della selezione è stata la ricerca della “virtualità religiosa del realismo sociale” di Guttuso, un aspetto peculiare attraverso il quale si perviene “alla sua conoscenza riflessivamente operativa delle Scritture e delle tradizioni connaturate al nostro radicamento culturale“.
[Immagine in apertura: Renato Guttuso, Crocifissione, dettaglio, 1940-41. Olio su tela Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea]