È un appuntamento molto atteso, nel calendario della 73. Mostra del Cinema di Venezia: in programma domenica 4 settembre, la proiezione del documentario incentrato sul visionario regista statunitense.
Ha diretto alcune delle pellicole entrate di diritto nella storia della cinematografia internazionale, raggiungendo la meritata fama grazie a uno stile inconfondibile, fatto di surrealismo e atmosfere capaci di lasciare il segno. Lui è David Lynch, il protagonista del documentario presentato oggi, domenica 4 settembre, nell’ambito della sezione Venezia Classici – Documentari alla Mostra del Cinema lagunare.
Nel corso di David Lynch: The Art Life – la pellicola diretta da Rick Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm, distribuita da Wanted e in onda su Sky Arte HD a marzo 2017 – il regista accompagna lo spettatore in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontando gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia americana fino all’arrivo a Philadelphia, il pubblico potrà ripercorrere le tappe dell’itinerario che ha portato Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo.
Frutto di un’originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, David Lynch: The Art Life ritrae Lynch nel suo studio sulle colline hollywoodiane, mentre racconta aneddoti dal proprio passato, come fossero scene di uno dei suoi film. Senza dimenticare le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera.
Il documentario ha avuto una genesi lunga e particolare, iniziata nel 2004 durante le riprese del film Inland Empire. Da allora, il trio di registi ha seguito Lynch nell’evoluzione della sua variegata carriera artistica.
Nel febbraio del 2012 il progetto è stato ammesso sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter, con l’obiettivo di raccogliere 30.000 dollari per continuare le riprese di un documentario che, anno dopo anno, stava diventando sempre più grande e impegnativo da gestire. I fan di Lynch hanno risposto con entusiasmo, e dopo soli due mesi la cifra raggiunta era di quasi 180mila euro, consentendo alla pellicola di prendere finalmente vita.