Dopo il successo guadagnato sul grande schermo della 73. Mostra del Cinema di Venezia, il film intitolato a uno dei maestri della regia contemporanea sbarca in anteprima nel capoluogo lombardo.
Ha firmato alcune delle pellicole entrate di diritto nella storia della cinematografia internazionale, raggiungendo la meritata fama grazie a uno stile inconfondibile, fatto di surrealismo e atmosfere che lasciano il segno. Lui è David Lynch, il protagonista del documentario presentato qualche giorno fa alla 73. Mostra del Cinema lagunare nell’ambito della sezione Venezia Classici – Documentari.
Dopo il successo conseguito durante la kermesse internazionale, David Lynch: The Art Life – la pellicola diretta da Rick Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm, distribuita da Wanted e in onda su Sky Arte HD a marzo 2017 – raggiungerà Milano il 15 settembre, per un’eccezionale anteprima ospitata dallo Spazio Tertulliano 68. Nel corso del film, Lynch accompagna lo spettatore in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontando gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia americana fino all’arrivo a Philadelphia, il pubblico potrà ripercorrere le tappe dell’itinerario che ha portato l’artista a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo.
Frutto di un’originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, David Lynch: The Art Life ritrae l’autore nel suo studio sulle colline hollywoodiane, mentre racconta aneddoti dal proprio passato, come fossero scene di uno dei suoi film. Senza dimenticare le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera. Il documentario ha avuto una genesi lunga e particolare, approdando sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter nel febbraio del 2012 e divenendo realtà grazie al sostegno degli innumerevoli fan del regista.
La serata in programma allo Spazio Tertulliano 68 si concluderà con la proiezione di un altro documentario distribuito da Wanted, Mr. Gaga, diretto da Tomer Heymann e basato sulle vicende umane e professionali di Ohad Naharin, tra i coreografi più importanti e innovativi dell’epoca contemporanea. Partendo dagli esordi, la pellicola delinea il profilo di Naharin fino ad arrivare alla nomina a direttore artistico della Batsheva Dance Company, ensemble di danza nota in tutto il mondo.