Le opere di Pietro Consagra, Arnaldo Pomodoro, Arturo Martini, Giacomo Manzù e altri otto scultori di rilievo del Novecento sono al centro dell'esposizione 'Via Margutta scolpisce il contemporaneo'. Nei cortili e lungo l'asse viario della celebre strada nel centro della Capitale, per un mese.
Ci sono strade con un potere evocativo pressoché sconfinato e, tra queste, si può sicuramente inserire via Margutta, a Roma. Lungo il suo tracciato, parallelo a via del Babbuino, nel rione Campo Marzio, sta per aprirsi un percorso espositivo interamente dedicato alla scultura del Novecento.
Pietro Consagra, Pericle Fazzini, Arturo Martini, Antonietta Raphael, Francesco Messina, Giacomo Manzù, Arnaldo Pomodoro, Augusto Perez, Eugenia Albini, Giuliano Vangi, Floriano Bodini, Renato Mambor, Giuseppe Maraniello sono gli artisti scelti per Via Margutta scolpisce il contemporaneo, un nuovo grande evento a cielo aperto.
Per un intero mese – dal 16 settembre al 16 ottobre – lungo la poetica strada del centro storico romano saranno allestite 13 opere monumentali, realizzate da nomi di punta della scultura italiana del secolo scorso. Organizzata da Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, con la collaborazione della galleria Monogramma Arte Contemporanea di Giovanni Morabito, l’iniziativa punta alla rivalorizzazione di via Margutta, indissolubilmente legata nell’immaginario collettivo al periodo di gloria artistica che si protese dal secondo dopoguerra fino agli anni Sessanta.
Il progetto, inoltre, si rivela capace di riconnettersi con i fili della memoria, riportando in vita la cornice in cui operarono Pietro Consagra e Pericle Fazzini. Il curatore Emanuele a riguardo ha dichiarato: “Sono particolarmente lieto di aver contribuito in maniera significativa alla realizzazione di questo progetto. Via Margutta negli anni Sessanta era l’epicentro della vita culturale della città, come ho spesso ricordato quando ho realizzato nella sede di Palazzo Cipolla la mostra ‘Gli Irripetibili Anni ’60’, popolata dagli artisti a me cari divenuti nel tempo anche miei amici quali Schifano, Angeli, Festa, Mambor e altri”.