Si terranno il prossimo anno le prime due mostre che l'Italia dedicata allo sculture palestinese che vive e lavora nel campo profughi libanese di Sabra. La sua è un'arte è "al servizio dei diritti umani".
L’Italia si prepara ad accogliere, in Calabria e nella Capitale, le sculture di Abdul Rahman Katanani, l’artista trentatreenne palestinese che – nonostante sia già affermato a livello globale – non ha mai voluto lasciare il campo profughi libanese di Sabra, dove è nato. Questo, ancora oggi, è il luogo in cui vive e lavora, mentre la sua produzione continua a fare il giro del mondo divenendo anche protagonista di grandi aste internazionali: nel marzo scorso, Christie’s ha battuto a Dubai una sua installazione per 25mila dollari.
Nel maggio 2017 il MARCA – Museo delle arti di Catanzaro ospiterà la sua prima mostra personale in Italia, cui seguirà una personale curata da Achille Bonito Oliva al Maxxi di Roma.
In attesa di ulteriori dettagli sui due appuntamenti espositivi che punteranno i riflettori sulle sue sculture – opere intense emblema di sofferenza e dolore, ma cariche anche di speranza – Abdul Rahman
Katanani è stato al centro di un incontro sul tema dei diritti umani e dell’informazione.L’evento che si è svolto nei giorni scorsi al Senato della Repubblica, gli ha fornito l’occasione per ribadire lo scopo della sua arte: “Richiamare l’attenzione non solo sulla causa dei palestinesi, ma su tutti coloro che vivono in uno stato di precarietà”.