Tra Torino e Milano, 160 concerti per un Festival che si rinnova, consacrandosi alla musica classica. Con una forte componente didattico-divulgativa.
Ritorna a Torino e a Milano (in Lombardia con inizio il 3 settembre, per protrarsi fino al 22) il festival MITO SettembreMusica che compie quest’anno un decennio di attività. Rinnovato nella sua governance, con una nuova Presidenza – Anna Gastel – e la nuova Direzione artistica di Nicola Campogrande, il festival svela un’identità musicale inedita, consacrandosi interamente alla musica classica, con un filo conduttore diverso per ogni edizione.
Quest’anno, nel decennale della rassegna, il tema sarà Padri e figli; comprendendo non solo le derivazioni famigliari, come quelle degli Scarlatti, dei Mozart, dei Bach, dei Wagner-Liszt, ma anche le libere discendenze, come il curioso gioco di specchi di Schumann e del suo giovane collega Brahms, che si potrà ascoltare grazie all’interpretazione del pianista Andrea Lucchesini e degli Elementi dell’Orchestra Giovanile Italiana, in collaborazione con la Fondazione Scuola di Musica di Fiesole.
Il nuovo MITO avrà una forte componente didattico-divulgativa: ognuno dei 160 concerti in programma (80 per ogni città) sarà, infatti, preceduto da un’introduzione all’ascolto da parte di due musicologi, con l’obiettivo di offrire un’esperienza musicale inedita, curiosa, capace di coinvolgere il pubblico offrendogli il piacere di una comprensione più profonda.
Tanti, poi, i programmi per bambini e ragazzi, completati da una forte partecipazione del pubblico di tutte le età che sarà coinvolto in MITO Open Singing, il 10 settembre a Milano e il giorno successivo a Torino. Le due città del festival diventeranno in quest’occasione un gigantesco palcoscenico e la sera, rispettivamente in piazza del Duomo e in piazza San Carlo, il pubblico potrà mescolarsi ai musicisti per un canto comune nel quale – grazie alle partiture distribuite gratuitamente – tutti diventeranno cantori.
[Immagine in apertura: Barbara Hannigan, soprano e direttrice d’orchestra canadese. Photo by Musacchio Ianniello]