Il giovane artista milanese va in mostra nella sua città natale, offrendo al pubblico una panoramica sulla sua produzione pittorica fatta di atmosfere raccolte, scorci onirici e riferimenti all’antico.
È una pittura evocativa e carica di rimandi, quella praticata da Ettore Tripodi, artista meneghino classe 1985, già protagonista di numerose mostre sul territorio italiano. Veri e propri scorci di quotidianità emergono dalle opere del giovane autore, diluite in una dimensione sospesa, vicina a una classicità senza tempo.
Dal 15 settembre al 29 ottobre, lo Studio d’Arte Cannaviello di Milano ospiterà Storie, una raccolta di quindici tempere e quaranta carte realizzate da Tripodi in tempi recenti e ispirate alla pittura della Roma antica, calata, però, in contesti contemporanei e simili all’immaginario inquieto di Hopper e Fischl.
L’ispirazione all’antico si riflette anche nella tecnica con cui sono realizzati i supporti: le tavole di legno, di piccolo formato, sono preparate con gesso e colla di coniglio e dipinte a tempera; data la preparazione della superficie, il pigmento assume così un’opacità molto vicina all’affresco. Le carte, frutto di un lavoro a penna, matita e acquerello, confermano il gioco di rimandi e citazioni messo in campo da Tripodi.
[Immagine in apertura: Ettore Tripodi, Storie 2, tempera su tavola, cm 26×24, 2016]