Si concentra sulle distintive modalità attraverso le quali l'Arte Pop si è manifestata ed evoluta nel Bel Paese la mostra inaugurata alla Fondazione Magnani Rocca. Con opere di Giorgio de Chirico, Alberto Burri, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Pino Pascali e Mario Ceroli.
Sono circa 70, le opere concesse da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private in occasione della mostra Italia Pop. L’arte negli anni del boom, al via il 10 settembre presso la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma).
Con l’esplicita volontà di indagare quel “modo all’italiana” attraverso il quale la Pop Art si è sviluppata e progressivamente diffusa in tutta la Penisola, la rassegna – curata da Stefano Roffi e Walter Guadagnini – si sofferma sui linguaggi che hanno conferito piena autonomia e riconoscibilità alla corrente nazionale.
Dopo un esordio affidato a due figure di rilievo come Giorgio de Chirico, di cui è esposta una Piazza d’Italia, e Alberto Burri, presente con un Sacco, il percorso espositivo concentra il proprio obiettivo sulle specifiche produzioni di matrice Pop.
In quest’ottica vanno dunque inquadrati gli esordi di Gianni Bertini, Enrico Baj, Mimmo Rotella e Fabio Mauri che nel secondo dopoguerra hanno fatto proprio quello slancio culturale attraverso il quale si tentava di superare il dramma legato ai postumi del conflitto mondiale. Accanto a queste opere, avvicinabili per stile e periodo di realizzazione alle esperienze del neo-dadaismo statunitense e del Nouveau Rèalisme francese, sono state scelte le prime “vere” testimonianze della Pop Art italiana.
Con una fase clou tra il 1960 e il 1966, la corrente viene ampiamente delineata, in tutte le sue sfaccettature, dall’appuntamento espositivo parmense, grazie al nutrito parterre di artisti selezionati. Tra questi si segnalano Mimmo Rotella, Enrico Baj, gli autori romani della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Piero Manzoni, Emilio Tadini, Antonio Fomez, Michelangelo Pistoletto, Adolfo Natalini e molti altri ancora.
Aperta fino all’11 dicembre 2016, Italia Pop. L’arte negli anni del boom estende la propria visione fino ai primi anni Settanta, con opere che possiedono valenze politiche e sociali. Oltre a sculture, installazioni e dipinti, in mostra sono presenti anche icone del design italiano dell’epoca e una serie di ulteriori “suggestioni”, da quelle legate all’editoria fino alla discografia e alla musica, selezionate per favorire un’immersione nell’atmosfera della stagione del boom. Tra arte, cultura e costume.
[Immagine in apertura: Gino Marotta, Rinoceronte solare, 1971, metacrilato]