È in arrivo sui grandi schermi il documentario intitolato al celebre pittore ottocentesco, che ne ricostruisce la vita e la storia artistica attraverso immagini, testi e documenti originali.
La sua pittura rappresenta un capitolo essenziale della creatività nostrana. Caposaldo dell’arte non solo italiana, ma anche europea, nel corso dell’Ottocento, Giovanni Segantini è protagonista del documentario diretto dal regista svizzero Christian Labhart, sui grandi schermi a partire dal 6 ottobre.
Distribuito da Lab 80 film, Giovanni Segantini – magia della luce fornisce un prezioso ritratto dell’artista di origini trentine, dotato di un indescrivibile talento e di un animo anarchico e solitario. La sua vita, intensa e tormentata, lo ha spinto a ricreare nei suoi quadri la vertigine dell’altitudine, il contatto con la natura e la luce tipica delle alte quote, su quelle montagne dove Segantini trovò la morte.
Il documentario racconta la difficile infanzia e adolescenza del pittore, le sue crisi artistiche e i rapporti contraddittori con l’amore materno e l’erotismo, descrivendone la personalità attraverso le sue stesse parole, le opere e le immagini dei luoghi cardine della sua esistenza – dal Trentino alla Lombardia fino alla Svizzera. La figura di Segantini emerge da lettere e diari preziosi: nella versione tedesca i testi sono affidati alla voce di Bruno Ganz, mentre nella versione italiana a quella dell’attore ticinese Teco Celio, premiato per la sua carriera al Festival di Locarno 2015.