La città veneta ospita una poderosa retrospettiva dedicata al grande artista andaluso. Una galleria di opere che ripercorrono l’evoluzione stilistica di Picasso in rapporto a uno dei suoi soggetti più amati.
La stagione espositiva autunnale ha inaugurato a Verona con un grande appuntamento, ospite di AMO Arena Museo Opera fino al 12 marzo prossimo. Il sipario si è alzato su uno dei capisaldi dell’arte novecentesca, cui il museo veneto rende omaggio con una mostra che vede protagoniste ben novantadue opere.
Picasso. Figure (1906-1971), a cura di Emilie Bouvard, regala un ampio colpo d’occhio sul legame tra il celeberrimo artista andaluso e uno dei suoi soggetti più ricorrenti, la figura umana. Prestati in toto dal Musée national Picasso di Parigi – che ha riaperto al grande pubblico nel 2014, dopo 5 anni di restauri – i capolavori selezionati includono tele, disegni e anche sculture, disposti lungo un denso itinerario cronologico.
Organizzato in 6 sezioni, il rigoroso display mette in luce gli snodi essenziali della carriera di Picasso – dalla fase pre-cubista al periodo degli scontri bellici, fino all’ultimo ventennio produttivo – puntando lo sguardo su alcune ossessioni iconografiche e seriali, come i ritratti delle modelle. Usando la figura umana come chiave interpretativa della poetica picassiana, la mostra ne restituisce una lettura originale.
Il risultato è un’immersione nella creatività di Picasso e nelle sue fonti di ispirazione primarie, testimoniate da alcune opere di indiscussa bellezza quali Il Bacio, del 1931, Minotauro del 1937, Le Déjeuner sur l’herbe da Manet, del 1960, e La famiglia, del 1970. Un viaggio nella storia di un artista che non smette di affascinare il presente.
[Immagine in apertura: Pablo Picasso, Portrait de Marie-Thérèse, dettaglio, 04 décembre 1937, Paris. Huile et crayon sur toile, 46×38 cm, Musée national Picasso – Paris © Succession Picasso by SIAE 2016]