Ha del clamoroso, la recente scoperta relativa all'antica capitale dei Nabatei. Nella desertica Petra, infatti, circa 2000 anni fa vennero realizzati uno straordinario giardino, un’ampia piscina e un sistema idraulico estremamente innovativo per l'epoca.
La “perla” della Giordania non smette di suscitare l’interesse della comunità scientifica, oltre a quello degli appassionati del Medio Oriente. Recenti indagini archeologiche hanno contributo a tracciare un’immagine nuova, e per certi versi sorprendente, della magnifica antica capitale dei Nabatei.
A rivoluzionarne la storia è infatti la scoperta secondo la quale, circa 2mila anni fa, Petra fosse dotata di avanzati sistemi di irrigazione e di stoccaggio dell’acqua, tali da consentire l’approvvigionamento di magnifici giardini dotati di fontane e laghetti.
Nonostante la sua ubicazione geografica, a ridosso del deserto, la città sembra fosse dotata sia di una grandissima piscina, che si stima possedesse dimensioni superiori a quelle olimpioniche, sia strade ombreggiate da viti, alberi e palme da dattero.
In merito a questa scoperta Leigh-Ann Bedal, professore associato di antropologia presso il Behrend College della statunitense Pennsylvania State University, ha dichiarato al quotidiano israeliano Haaretz che “la piscina segnava il capolinea di un acquedotto che trasportava l’acqua da una delle sorgenti situata sulle colline circostanti. La monumentale architettura e il verdeggiante giardino fungevano anche da celebrazione visiva di successo Nabatei, capaci di fornire acqua corrente al centro della città”.