Analisi genetiche e studi archeologici, condotti nientemeno che sul famoso "esercito di terracotta" cinese, attesterebbero i primi contatti tra le due culture a una datazione molto precedente al viaggio dell'esploratore veneziano, epoca in cui andò ufficialmente delineandosi la cosiddetta Via della Seta.
Una serie di nuove ricerche archeologiche potrebbe riscrivere la storia delle relazioni tra Oriente ed Occidente. Persino il celeberrimo viaggio di Marco Polo, partito da Venezia con il padre e lo zio nel 1271 alla volta dell’Asia, lungo la Via della Seta, sarebbe da riconsiderare non più come il primo contatto tra i due universi culturali.
Dati recenti, infatti, assegnerebbero ad una delle più straordinarie scoperte del Novecento un rilievo fin qui, inedito. Rinvenute nel 1974 da alcuni contadini, le statue dei guerrieri di terracotta poste a dimora del mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang, ubicato nella città di Xi’an, potrebbero infatti ispirarsi a modelli dell’Antica Grecia.
Si ipotizza infatti che i Greci, molto probabilmente gli artisti e gli artigiani locali, siano giunti o siano stati condotti in Cina circa 1.500 anni prima di Marco Polo, una data dunque di molto antecedente alle avventure raccontate nel libro Il Milione.
A supporto delle tesi archeologiche, inoltre, si affiancano anche studi genetici che dimostrerebbero come il ceppo mitocondriale europeo sia presente, già da lungo tempo, anche nella provincia occidentale cinese di Xinjiang.