Tra arte e letteratura, la vera storia della Monaca di Monza

4 Ottobre 2016

Francesco Hayez, La monaca, olio su tela, 54 x 40,5 cm, Milano, collezione privata

La presenza della Monaca in uno dei romanzi italiani più noti al mondo ha certamente giovato alla celebrità del personaggio, ma ha anche creato fraintendimenti e inesattezze sulla sua identità storica, ovvero sulla vera Marianna de Leyva, entrata per volere della famiglia nel convento di Santa Margherita a Monza come suor Virginia Maria, nel 1589, all’età di quattordici anni.
Queste le parole scelte dal duo curatoriale Simona Bartolena e Lorenza Tonani per presentare la nuova mostra ospitata negli ambienti del Serrone della Villa Reale della Reggia di Monza.

Fino al 19 febbraio 2017, le sale della residenza ospitano una rassegna interamente dedicata alla figura Marianna De Leyva, meglio nota come la monaca di Monza: la sua vicenda viene ripercorsa e restituita attraverso 33 opere. Promosso dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, prodotto e organizzato da ViDi, in collaborazione con la Fondazione Gaiani e il Comune di Monza, il progetto espositivo propone dipinti, incisioni, documenti originali e video.

Oltre a delineare la storia del personaggio manzoniano, la mostra offre uno spaccato sulla condizione femminile nella prima età moderna, con uno specifico interesse per il fenomeno della cosiddetta “malmonacazione”.
L’iniziativa, che comprende anche un compendio di  illustrazioni a cura di Jacopo Vecchio e Amalia Mora, è parte integrante del programma di celebrazioni Sulle Tracce della monaca di Monza. L’intera città brianzola sarà interessata da spettacoli teatrali, incontri e itinerari nel segno di Marianna De Leyva.

[Immagine in apertura: Francesco Hayez, La monaca, dettaglio, olio su tela, 54 x 40,5 cm, Milano, collezione privata]