La città lombarda ha inaugurato un'inedita rassegna fotografica, ospite di varie location urbane. Obiettivi puntati su uno dei temi più delicati del presente: la migrazione, vista stavolta attraverso gli occhi dei suoi protagonisti.
Bergamo può contare su un nuovo appuntamento culturale. Dal 4 al 30 novembre, va in scena Fotografica. Festival di Fotografia Bergamo, la kermesse dedicata all’arte dello scatto e diretta da Denis Curti. OltreConfine, questo il titolo della prima edizione, apre uno spiraglio sulle vicende dei migranti, fatte di drammi e speranze.
Allestita in diverse sedi della città, la rassegna accende i riflettori sull’opera di alcuni fra i più interessanti fotografi contemporanei. Il Palazzo della Ragione fa da cornice alla personale di Alessandro Penso (di cui proponiamo una fotografia in apertura d’articolo): un focus sulle condizioni di vita dei migranti in Europa, frutto di una ricerca durata sei anni.
Fino al 13 novembre, invece, l’ex carcere di Sant’Agata ospita le mostre di Giovanni Diffidenti, Fabrizio Villa e Simone Cerio, approfondendo le delicate dinamiche connesse ai flussi migratori: dalla permanenza nei centri di detenzione alle disperate condizioni di viaggio verso una tanto sognata salvezza fino alle storie di vita vissuta dai migranti in arrivo sulle coste italiane.
Il 5 novembre, all’Auditorium di Piazza della Libertà, Monika Bulaj sarà protagonista della performance Dove gli dei si parlano, una ricerca sulle diverse aree del pianeta, anche le più infelici, tra spiritualità e concretezza. L’11 novembre, l’incontro Archihour affronterà il tema delle barriere, mentre il giorno successivo Samantha Cinquini darà voce a un incontro che approfondirà un argomento delicato come il rapporto con l’altro.