Nel quartiere Le Albere, Renzo Piano Building Workshop ha ultimato la nuova BUC – Biblioteca di Ateneo. Aperta agli studenti universitari e alla cittadinanza fino a tarda sera e di domenica, conserva 480mila volumi disposti su circa 10 chilometri di scaffali.
Taglio del nastro, lo scorso weekend, per il nuovo gioiello architettonico grazie al quale Renzo Piano continua a legare il proprio nome alla città di Trento. Nella stessa area della città in cui, negli anni scorsi, l’architetto e Senatore a vita ha realizzato il Muse – Museo delle Scienze, sorge ora la nuova BUC – Biblioteca di Ateneo. Il complesso è articolato su sette livelli – oltre al parcheggio e al deposito, entrambi interrati –, con un prevalente impiego di acciaio, bambù e cristallo.
Destinata a entrare pienamente in attività nelle prossime settimane, la biblioteca intende rispondere tanto alle esigenze dell’Università locale – che dispone ora di una struttura funzionale per la conservazione e la consultazione del proprio patrimonio librario – quanto al bisogno di un nuovo spazio fortemente aperto alla città. Non a caso, dunque, la BUC accoglierà studenti, accademici, singoli cittadini anche nelle ore serali e di domenica. Gli utenti avranno a disposizione una serie di servizi aggiuntivi, come l’area destinata all’autoprestito dei libri e i dispositivi informatici per speciali necessità, come dislessia o discalculia.
Introdotta da una facciata vetrata, la struttura si articola in due grandi corpi di fabbrica, con uno sviluppo degli spazi di lettura pari a 6mila metri quadrati. Gli spazi interni, che contano quasi 10 chilometri di scaffali e 430 postazioni studio, si contraddistinguono per le finiture in bambù. Inondati di luce e con una vista sulle montagne e sul quartiere de Le Albere, gli ambienti della biblioteca sono infatti unificati dalla scelta di questa specifica tipologia di legno. Straordinariamente resistente ed ecologico, il bambù definisce scaffali, scalinate e corrimano, oltre a possedere qualità cromatiche in grado di facilitare sessioni prolungate di lettura.
In occasione dell’inaugurazione, Renzo Piano si è soffermato sulla genesi e sulle prospettive dell’intervento: “Un progetto che non è nato come biblioteca, ma che si è trasformato grazie ad una geniale intuizione e a un grande impulso della Provincia autonoma. Oggi diamo alla comunità tutta un grande regalo. Qualsiasi cosa lo sviluppo tecnologico faccia dei libri, questa biblioteca è destinata a rimanere un luogo di aggregazione, come edificio proiettato nel futuro indipendentemente dalla sua funzione originaria”.
“Quello che è stato fatto a Trento è un ottimo esempio di sinergia tra committenti, progettisti e lavoratori nell’ideare uno spazio che sia il migliore possibile, per utenti e addetti“, ha spiegato Sergio Bini, presidente dell’azienda multi servizi Euro&Promos che gestirà i servizi bibliotecari per i prossimi due anni. “Il nostro personale ha infatti collaborato con idee e consigli andando molto al di là delle mansioni descritte nei capitolati. È qualcosa che sarebbe auspicabile in ogni posto di lavoro: ideazione, ascolto, collaborazione e messa in pratica”.