Gli esordi di Mario Merz in mostra a New York

12 Novembre 2016


Fino al 17 dicembre, la sede newyorkese della Gladstone Gallery ospita Mario Merz: Early Works, la rassegna che vede protagonista un grande nome dell’arte italiana del secondo Novecento. Tre opere dal forte impatto visivo e concettuale offrono al pubblico un viaggio alle radici creative dell’autore scomparso nel 2003.

Negli anni Sessanta, Mario Merz si impose definitivamente sul palcoscenico artistico, adottando un approccio controcorrente rispetto alla linea tenuta dai suoi colleghi. Vicino alle logiche dell’Arte Povera, Merz scelse la semplicità di materiali d’uso comune per veicolare una riflessione sull’ambiguità dell’esistenza e sugli aspetti, spesso contrastanti, che la compongono.

Le opere in mostra testimoniano questo punto di vista. Da uno dei celebri Igloo all’altrettanto noto Sitin fino a La bottiglia di Leyda, l’indagine di Merz sulla dimensione individuale e collettiva, intrisa di importanti contenuti sociali, trova nelle “materie prime” usate dall’artista un efficace canale di espressione.