Una parte della ritrattistica custodita da una delle collezioni più "regali" del pianeta è in mostra nella capitale britannica, offrendo nuovi sguardi su un genere antico e affascinante.
Abbraccia un arco temporale davvero vasto, la mostra Portrait of the Artist, ospite della Collezione di Buckingham Palace – da cui le opere provengono – fino al 17 aprile 2017. Si tratta della prima rassegna dedicata alla ritrattistica degli artisti presenti nella celebre raccolta custodita presso la dimora reale inglese, attivi fra il Quattrocento e gli anni Duemila.
L’esposizione non riunisce soltanto gli autoritratti di alcuni pittori conosciuti in tutto il mondo –come Rembrandt, Rubens, Artemisia Gentileschi, Lucian Freud e David Hockney –, ma anche una serie di ritratti dedicati agli artisti dai loro amici, familiari e allievi. Ne è un esempio l’effigie, particolarmente somigliante, di Leonardo da Vinci, realizzata dal suo discepolo Francesco Melzi.
La mostra londinese approfondisce una serie di tematiche interessanti: dal “culto dell’artista al simbolismo celato nelle rappresentazioni del suo studio, dalle evoluzioni dello “status” artistico nel corso dei secoli – testimoniato dalle opere stesse e dai rapporti fra gli autori e i loro committenti – fino al ruolo giocato dai sovrani come collezionisti del genere ritrattistico.
Portrait of the Artist offre al pubblico uno sguardo su più di 300 oggetti – dipinti, disegni, stampe, fotografie – che approfondiscono un argomento radicato nella storia dell’arte e legato a dinamiche sociali e culturali connesse a vicende creative senza tempo.
[Immagine in apertura: Artemisia Gentileschi, Autoritratto come allegoria della pittura, dettaglio, 1638-39]