Icona anticonformista della Pop Art, l’artista americano è ora al centro della prima retrospettiva dedicatagli dopo la sua scomparsa. Un vero e proprio omaggio a un rivoluzionario della creatività.
Grazie a lui, l’arte del secolo scorso non è più stata la stessa. A 8 anni di distanza dalla sua scomparsa, la Tate Modern di Londra intitola a Robert Rauschenberg la più grande retrospettiva su suolo inglese da 35 anni a questa parte, nonché la prima organizzata dopo la sua dipartita.
Dal primo dicembre al 2 aprile 2017, il museo britannico farà da sfondo a un evento espositivo che ripercorrerà la storia creativa di un artista decisamente allergico alle definizioni. Precorritore dei tempi e colonna portante, insieme a Warhol, dell’estetica pop, Rauschenberg ha saputo distinguersi per un piglio innovatore e avverso alle convenzioni.
Originario del Texas, l’artista fu animato da un inesauribile desiderio di sperimentazione, cimentandosi in un’ampia gamma di pratiche e linguaggi, dalla pittura alla performance. Interessato a lavorare con gli oggetti e i miti della cultura di massa, Rauschenberg si è guadagnato un posto di primo piano nell’immaginario collettivo grazie alle sue iconiche opere pop, le cui radici affondano negli eventi a lui contemporanei.
Con sguardo ironico e critico, Rauschenberg fu capace di ritrarre la realtà del suo tempo in maniera disincantata e lucida, divenendo simbolo di un periodo storico di grandi fermenti e restituendone le atmosfere, al confine tra superficie e profondità.
[Immagine in apertura: Robert Rauschenberg, Retroactive I, 1963]