Arti visive, design e nuovi media, ma soprattutto il talento e il coraggio di innovare da parte delle nuove generazioni: sono i temi portanti del RUFA Contest 2016, la cui premiazione si è tenuta pochi giorni fa a Roma. Alla presenza di un ospite tanto eccentrico quanto autorevole nell'ambito della creatività...
Si è tenuta lo scorso 18 novembre, in un gremito Auditorium del Massimo a Roma, la spettacolare cerimonia di premiazione del RUFA Contest 2016, il concorso di Visual Art, Design e Media Arts ideato e promosso da RUFA – Rome University of Fine Arts.
Oltre a poter vantare un “padrino” d’eccezione e di particolare esuberanza, il designer canadese Karim Rashid (nell’immagine in apertura, photo by Eliana Casale), la spettacolarità dell’evento è stata determinata dagli stessi membri dell’Accademia, che hanno accolto il progettista con una performance collettiva ad alto tasso tecnologico. Un’introduzione assolutamente in linea con il tema dell’edizione del concorso: How deep are your roots? Represent the courage to change (ovvero: “Quanto sono profonde le tue radici? Racconta il coraggio di cambiare”).
Prima di annunciare il vincitore del contest, proprio Karim Rashid ha raccontato se stesso e la sua particolare visione del legame tra la propria eredità culturale e la spinta all’innovazione: “Ho vissuto da piccolo a Roma, Londra, Toronto, Milano, New York: queste sono le mie radici“, ha ricordato il designer alla platea attenta. Sarà forse merito di questa premessa, se Rashid si è rivelato sempre un ideatore originale e capace di stupire, non soltanto attraverso la sua proverbiale preferenza per il colore rosso nel product design. A determinare il suo successo, infatti, è una vera e propria mentalità, votata alla creazione di valore: “Dovete svegliarvi domani mattina e fare qualcosa che nessuna di quei 7,4 miliardi di persone nel mondo ha mai fatto. Non vi fa sentire importanti? A me sì”.
Al momento di spettacolo è seguito poi quello della premiazione; presente sul palco sempre Karim Rashid, a sancire la conclusione di un percorso creativo che ha visto gli studenti di RUFA cimentarsi in prima persona con la sfida rappresentata dal tema del contest.
Vincitore dell’edizione 2016 è stato Riccardo Quattrociocche, per il lavoro Guardarsi. Il designer canadese ha così giustificato l’assegnazione del premio: “Questo video ha toccato il mio cuore. È emozionante, potente, durissimo, tutte le emozioni che l’arte dovrebbe regalare“.
Quattrociocche non è stato l’unico studente a finire sotto i riflettori, perché oltre a lui sono stati premiati altri giovani artisti dell’accademia. Ogni partner del concorso, infatti, ha voluto celebrare un vincitore. Sky Arte HD ha riconosciuto in Contrattempo di Elisa Selli un lavoro “diretto e artisticamente molto equilibrato“.
Inoltre, sono stati premiati: Now I Am di Gabriele Caterini, da Mtv; Going forward through the past di Lorenzo Squarcia, sia da Fandango sia da Radio Globo; Il mio nome è Tarek di Claudia Rolando, da Olivetti; Radici sociali di Roberta Bartolomucci da Inside Art.
Il premio giuria, conferito dal direttore di Rufa insieme ad alcuni dei più importanti direttori dei musei italiani, è stato dato ad Alain Parroni con Anywhere at home.