Analizzando il modo in cui autrici come Cindy Sherman e Francesca Woodman hanno affrontato i grandi temi politici e sociali attraverso la fotografia, una mostra delinea il ritratto delle nuove identità femminili che si fecero strada dagli anni Settanta.
Ultimo mese di apertura a Londra per la mostra Feminist avant-garde of the 1970s, in corso presso la Photographers’ Gallery, il noto spazio espositivo pubblico della capitale inglese dedicato alla fotografia.
Riunendo insieme oltre 150 opere provenienti dalla collezione Verbund di Vienna, la rassegna curata da Gabriele Schor fa luce sullo stile e il metodo di 48 artiste internazionali, tra cui nomi di punta della scena internazionale come Cindy Sherman, Francesca Woodman e Martha Rosler.
Con uno sguardo aperto alla presentazione anche di interpreti emergenti, la mostra offre anche la rara opportunità di scoprire le influenze del lavoro di figure come Katalin Ladik, Nil Yalter, Birgit Jürgenssen e Sanja Iveković, con l’obiettivo di delinare il quadro della cosiddetta “avanguardia femminista”.
Attraverso fotografie, collage, performance, film e video realizzati nel corso degli anni Settanta, la rassegna restituisce infatti lo spaccato di un’epoca decisiva per l’emancipazione e la lotta per l’uguaglianza di genere e dei diritti civili.
[Immagine in apertura: Francesca Woodman, Self-deceit #1, Rome, Italy, 1978/1979 © Courtesy George and Betty Woodman, New York / SAMMLUNG VERBUND, Wien]