In Campania, la street art varca la soglia del carcere

13 Dicembre 2016


Esordio presso la Casa circondariale di Ariano Irpino e la Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi – entrambe in provincia di Avellino – per Non me la racconti giusta, il progetto di arte pubblica che punta al coinvolgimento diretto dei detenuti nelle carceri italiane.
Curata dagli street artist Collettivo Fx e Nemo’s, da ziguline.com – magazine di arte e cultura contemporanea – e dal fotografo e video maker Antonio Sena, l’iniziata fa ricorso all’arte per un’attività sociale che punta a diffondersi su scala nazionale.

Come testimoniano le prime due tappe di Non me la racconti giusta, gruppi di detenuti vengono inseriti in un progetto finalizzato alla realizzazione di un murale per gli spazi del carcere. A loro è affidata tanto l’ideazione quanto la progettazione dell’intervento artistico, mentre i coordinatori svolgono un ruolo di guida, senza interferire direttamente nelle due fasi determinanti.
Nei primi due casi, l’operazione ha portato all’esecuzione di un murale largo 20 metri con il volto di Ulisse – ad Ariano Irpino – e di un’altra opera – a Sant’Angelo dei Lombardi – che riproduce Totò provvisto di ali, al centro di una parete lunga 30 metri.
Ma il progetto non finisce qui…

[Immagine in apertura: Casa circondariale di Ariano Irpino, progetto Non me la racconti giusta, photo by Antonio-Sena]