Due istituzioni olandesi uniscono le forze per estendere la propria collezione alla new media art: entrano così in museo le opere d'arte di artisti che si muovono sul filone delle nuove tecnologie. Con un'interessante sguardo sulla produzione olandese.
Sono in tutto 17, le opere d’arte digitale acquisite in Olanda dallo Stedelijk Museum e dal MOTI, museo che riaprirà i battenti nel 2017 con la nuova denominazione di Stedelijk Museum Breda. Con un’operazione congiunta, guidata dai curatori Ward Janssen per il MOTI e Bart Rutten per lo Stedelijk, l’acquisizione consentirà di estendere la visione su un genere – quello della new media art – in forte ascesa a livello internazionale.
A fare il proprio ingresso nelle due collezione museali si segnalano molti artisti di origine olandese, tra cui Constant Dullaart, Rafaël Rozendaal, Floris Kaayk, Rosa Menkman, Geoffrey Lillemon e Jan Robert Leegte.
I visitatori potranno inoltre relazionarsi con i recenti linguaggi espressivi attraverso il contributo di autentici pionieri della net art come JODI, Vuk Ćosić, Martine Neddam (Mouchette) e Olia Lialina.
A completare il quadro, le opere di artisti che si sono già guadagnati popolarità a livello internazionale, tra cui Jon Rafman, Petra Cortright, Jonas Lund, UV Production House e Michael Mandiberg.
[Immagine in apertura: Olia Lialina – 20 years of My Boyfriend Came Back From The War, exhibition view dell’omonima mostra al MU di Eindhoven, 19 febbraio – 20 marzo 2016. Photo by Roͬͬ͠͠͡͠͠͠͠͠͠͠͠sͬͬ͠͠͠͠͠͠͠͠͠aͬͬ͠͠͠͠͠͠͠ Menkman, fonte Flickr]