Uno sport può arrivare a definire i rapporti di forza all'interno di una comunità: succede in Mongolia, dove la specialità locale di wrestling - il cosiddetto Bökh - ha stimolato l'interesse di due autori.
Restituiscono uno spaccato poco noto della società tradizionale della Mongolia, gli esiti di Bökh, nuovo lavoro realizzato a quattro mani dal fotografo danese Ken Hermann e dall’art director inglese Gem Fletcher.
In questo breve documentario, cui è associata una serie fotografica, i due autori hanno scelto di concentrarsi sul wrestling, ancora oggi un autentico status symbol per gli appartenenti alle comunità nomadi della Mongolia Interna, a nord della Cina.Tra le giovani generazioni che vivono nei vasti spazi aperti di questo territorio, la possibilità di diventare wrestler competitivi e forti costituisce infatti un traguardo.
Presentando la loro produzione, Fletcher e Hermann hanno dichiarato il loro interesse nei confronti della varietà Bökh, la tradizionale declinazione della disciplina diffusa in quest’area e considerata sport nazionale.
“Eravamo interessati a questa forma meno conosciuta di wrestling, praticato solo da un piccolo gruppo di uomini nella Mongolia Interna. Il forte patrimonio culturale e rituale dello sport ci ha incuriosito “, ha spiegato a tal proposito Ken Hermann.