Ricostruire e valorizzare il contributo di Paolo Monti nella fotografia: è l'obiettivo della mostra ospitata, fino al prossimo 12 marzo 2017, al Castello Sforzesco. Un'occasione per fa luce su una figura chiave del Novecento, in particolare nella produzione di immagini applicate all'architettura e al design.
Provengono dallo straordinario archivio di Paolo Monti – composto da 240mila fotografie, oltre a libri e documenti – le opere al centro della mostra con cui il Castello Sforzesco di Milano intende fare luce su uno dei più importanti fotografi del Novecento italiano.
Fino al 12 marzo 2017, l’esposizione curata da Pierangelo Cavanna e Silvia Paoli presenta 200 opere originali realizzate tra il 1935 e il 1982, anno della scomparsa di Paolo Monti.
Esposti anche libri, documenti inediti e riviste, ad affiancare filmati poco conosciuti che comprendono un’intervista del 1981 e l’esperienza del primo incontro nazionale di fotografia, promosso a Verbania, nel 1969.
Originario di Novara, Monti si avvicinò alla fotografia giovanissimo, formando poi il suo stile maturo nel dopoguerra, a Venezia. Nel corso della carriera, ha lavorato per le Triennali milanesi, per grandi studi di architettura, per i musei del Castello Sforzesco, per la Storia della Letteratura Italiana della Garzanti, senza mai rinunciare a portare avanti una significativa produzione sperimentale e artistica.
[Immagine in apertura: Paolo Monti, Milano, 1953. Fonte Wikipedia]