Non è un luogo qualsiasi: 'Mathematics: The Winton Gallery', lo spazio espositivo appena inaugurato all'interno del Science Museum di Londra, passerà alla storia come l'unico allestimento museale permanente progettato da Zaha Hadid, nel corso della sua trentennale carriera.
Prematuramente scomparsa lo scorso 31 marzo, Zaha Hadid è in questi giorni al centro di un doppio omaggio nella sua città d’adozione, Londra. Subito dopo l’apertura di Zaha Hadid. Early paintings and drawings – mostra in corso alla Serpentine Gallery, che ripercorre gli esordi della progettista del MAXXI di Roma – è stato infatti aperto lo spazio espositivo permanente Mathematics: The Winton Gallery.
L’allestimento, che porta la firma della compianta archistar e del suo team, intende attestare il ruolo primo di piano piano della matematica nella vita dell’uomo, con particolare riguardo per gli scenari contemporanei.
Con oltre 100 opere provenienti da collezioni scientifiche e tecnologiche internazionali, la nuova galleria del museo londinese racconta come la storia dell’umanità sia stata plasmata da tale disciplina, scandagliando tutte le attività umane: dal commercio ai viaggi, dalla guerra alla quotidianità, fino alla definizione del concetto di bellezza.
Il progetto, unico nel suo genere poiché si tratta del solo allestimento museale permanente progettato da Zaha Hadid, risulta contraddistinto dalla presenza di supporti e arredi che evocano i flussi d’aria generati dal volo del leggendario aereo di Handley Page, il cui prototipo conquista il al centro della galleria, sospeso dall’alto.
Fortemente legata ai numeri, alla logica e alla geometria, la cui fascinazione emerge distintamente nei progetti architettonici e nelle opere pittoriche, Zaha Hadid in un’intervista del 2015 aveva dichiarato che, nel corso dell’infanzia in Iraq, “la matematica faceva parte della vita di ogni giorno. I miei genitori mi hanno trasmesso la passione per la scoperta, senza mai distinguere fra scienza e creatività. Giocavo risolvendo quesiti matematici così come disegnavo con carta e penna. Contare era come disegnare“.
In occasione dell’opening, Ian Blatchford – direttore del Museo Science Group – ha espresso il proprio rimpianto per l’impossibilità di celebrare la giornata al fianco della progettista, aggiungendo: “Sono sicuro che questa galleria sarà un omaggio alla capacità di questo architetto di cambiare il mondo e fornirà l’ispirazione per i nostri visitatori per molti anni a venire.”